Coppia di bancari pianifica il futuro della figlia farmacista

Consultique
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Coppia di bancari pianifica il futuro della figlia farmacista

Il quesito del lettore su Plus24
Mio marito e io siamo due bancari (io ex da un anno e mezzo, avendo scelto la cosiddetta opzione donna). Abbiamo una figlia di quasi 26 anni, laureata che lavora in una farmacia con un contratto triennale, e uno stipendio “lusinghiero” di circa 1,500 euro, domeniche escluse.
L’abbiamo iscritta a un fondo pensione (poco esposto sull’azionario) nel 2013 dove versiamo mille euro all’anno. In più le abbiamo aperto un piano di accumulo su un fondo azionario internazionale di 200 euro a bimestre.
Poco meno di due anni fa, quando la ragazza era senza reddito, abbiamo fatto la richiesta di conoscere il valore del riscatto della laurea che non ci è ancora pervenuto dall’Inps, ma in base a calcoli fatti da noi, dovrebbero chiederci circa 20mila euro (per i cinque anni di università).
Io ho letto e riletto richiesta analoghe fatte da genitori spaventati come noi e la vostra risposta, tendenzialmente è sempre stata la seguente: il riscatto della laurea non serve ad andare in pensione prima, ma a ottenere una pensione più “importante”. Ora però vi chiedo che vantaggio avrei a versare 20mila euro all’Inps, che li restituirà a mia figlia, chissà quando, mentre se io oggi, le faccio un piano di accumulo, o un versamento unico su un fondo, che può essere di qualunque genere, a mia scelta, le metto ugualmente a disposizione una somma, che non è vincolata per tutta la vita lavorativa?
Aggiungo che le abbiamo comperato un appartamentino con un mutuo abbastanza importante, per il quale siamo i garanti, e con un tasso molto basso, grazie anche alle agevolazioni concesse dalla banca ai dipendenti.

 
L'intervento del nostro Ufficio Studi e Ricerche
L'intervento del nostro Ufficio Studi e Ricerche
La vostra consapevolezza della necessità di costruire basi solide a vostra figlia, la salverà dal destino poco favorevole che invece aspetta molti ragazzi i cui genitori non sono in grado, o non pensano, alle problematiche delle nuove generazioni. Purtroppo il passaggio al sistema contributivo, l’intermittenza delle posizioni lavorative, unite alla mancanza di lavoro giovanile, è un mix di fattori che mette a forte rischio le nuove leve.

Ma veniamo alle vostre scelte. Forse potreste aumentare quanto versato al fondo pensione che però, a fronte di una deducibilità fiscale annua fino a 5.164,57 euro di versamento e a una tassazione agevolata (tra il 9 e 15%), pone dei vincoli in merito al percepimento del capitale, alle anticipazioni e riscatto delle somme.

È possibile comunque richiedere un’anticipazione sulla posizione individuale maturata in qualsiasi momento per un importo non superiore al 75%, per spese sanitarie a seguito di gravissime situazioni relative a sé, al coniuge e ai figli per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche. Decorsi 8 anni di iscrizione per un importo non superiore al 75%, gli anticipi si possono richiedere per l’acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli o per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria/straordinaria.

I riscatti dell’intera posizione prima del pensionamento invece sono possibili quando c’è uno Stato di invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo o cessazione dell’attività lavorativa con conseguente inoccupazione superiore a 48 mesi.
Mentre il riscatto parziale (fino al 50% della posizione maturata) è possibile per cessazione dell’attività di lavoro con conseguente disoccupazione per un periodo di tempo compreso fra 12 e 48 mesi e procedure di mobilità e cassa integrazione guadagni.

Sull’acquisto di altri strumenti/prodotti finanziari e assicurativi non ci sono particolari vincoli di uscita, tranne eventuali penali di uscita per periodi tendenzialmente non lunghi. Mentre il riscatto degli anni di laurea, integralmente deducibili dal reddito, obbliga il lavoratore a percepire le somme versate esclusivamente sotto forma di rendita pensionistica (che è dunque vitalizia) ed al raggiungimento del requisito di vecchiaia. Non è possibile chiedere all’Inps rimborsi, ne anticipazioni ne riscatti totali o parziali.

«Valutati gli aspetti fiscali delle alternative e la flessibilità di uscita, se si persegue un obiettivo previdenziale, bisogna almeno mentalmente vincolare tali risparmi al soddisfacimento del tenore di vita all’età di pensionamento - spiegano da Consultique –. Se c’è tale vincolo di destinazione ha la sua logica anche l’investimento immobiliare».

 

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