L’obiettivo di Consultique è stato centrato. L’idea di creare il più grande network italiano di studi di consulenza finanziaria indipendente è divenuta realtà.
Centrale per la Consultique è proprio la figura indipendente degli operatori finanziari che a lei si rivolgono. “Fra le altre cose, il 21 aprile scorso una specifica direttiva comunitaria varata dal Parlamento europeo ha istituito di fatto la figura degli Independent Financial Adviser (detti anche Ifa, ndr) cioè quei professionisti della consulenza finanziaria già da tempo affermati nel mondo anglosassone” spiega Armellini. “Si tratta di una professionale con uno status sociale definito e riconosciuto, pari a quello di un avvocato o di un commercialista. La partnership si concretizza nel supporto che Consultique dà al singolo professionista o studio associato, dal punto di vista organizzativo, fiscale, formativo e di visibilità. Per ora i nostri partner sono concentrati per lo più nell’Italia centro-settentrionale e stanno crescendo in modo esponenziale; stiamo già valutando molte richieste di partnership provenienti da ogni parte del Paese”.
Un pò come stà accadendo nel mercato britannico, la filosofia dei consulenti indipendenti ha già dato vita ad un certo esodo dalle sim, i cui promotori si mostrano via via più interessati alla mera consulenza.
Sulla scorta di questo successo, Consultique ha da poco aperto anche alla piccola e media impresa con una specifica “linea corporate” (ristrutturazione di debiti, leasing, consulenze in materia fiscale, investimenti, servizi auditing e di tesoreria strutturati e derivati, e un ufficio studi che esprime pareri sul merito di credito delle imprese). “La domanda di servizi specializzati in outsourcing per le aziende” conclude Armellini “è in forte aumento anche a Nordest e trova applicazione anche in campi che vanno assumendo una forte criticità”. (al.az.)
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