Fondi pensione, male i comparti garantiti e obbligazionari

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Fondi pensione, male i comparti garantiti e obbligazionari

Fondi pensione, male i comparti garantiti e obbligazionari
La mini-ripresa dell’inflazione nei primi mesi del 2017 ha fatto salire il rendimento del Tfr, il classico termine di paragone con cui si confrontano le performance dei fondi pensione. La rivalutazione netta delle somme destinate a pagare la “liquidazione” al termine del rapporto di lavoro, per chi ha scelto di lasciarle in azienza, nel primo semestre dell’anno è stata pari all’1,13%. Un’asticella che quasi tutti i comparti garantiti e obbligazionari dei fondi pensione chiusi negoziali non sono riusciti a superare. Sono diverse le linee che evidenziano persino un rendimento negativo, come emerge dalla consueta analisi dell’Ufficio Studi di Consultique pubblicata a pagina 23 di Plus24 come ogni quinto sabato del mese (quando previsto nel calendario).

Le linee garantite e obbligazione investono in misura prevalente in bond societari e titoli di Stato e stanno soffrendo per il rialzo dei tassi di interesse, partito a ottobre dello scorso anno. In particolare sono penalizzati i fondi che al loro interno hanno titoli obbligazionari con duration più lunga: all’aumentare dei tassi di interesse, infatti, diminuisce il prezzo dei titoli e tale diminuzione è direttamente proporzionale alla duration: maggiore è la duration, maggiore è la variazione del tasso sul prezzo. Il peggiore in assoluto nel primo semestre 2017 è il comparto Garantito del fondo Byblos, che deve assicurare una previdenza integrativa ai lavoratori dipendenti di aziende grafico-editoriali, con un rendimento negativo pari a -0,66%. Segue, tra i peggiori da inizio anno, la linea Prudente-Etica di Laborfonds, il fondo chiuso dedicato ai lavoratori dipendenti del Trentino Alto Adige. Performance negative che frenano i rendimenti dei due comparti che a 5 anni posso continuare a vantare rendimenti rispettivamente del +35,2 e +29,8%, rispetto a una rivalutazione del Tfr del +9,58% (8,49% netto) nelo stesso arco temporale. In questo frangente di mercato i gestori delle linee più prudenti devono quindi giocare in difesa e riposizionare i portafogli cercando di indovinare le mosse e le tempistiche delle banche centrali sul fronte dei tassi. 

Nei primi sei mesi del 2017 hanno invece retto l’urto le linee bilanciate e azionarie dei fondi pensione negoziali, con rendimenti medi rispettivamente pari al +1,27% e 2,47%. Il migliore in assoluto nel semestre è la linea Espansione del Fondosanità, il fondo di previdenza complementare degli esercenti di professioni sanitarie, che mette a segno un guadagno del 4,46 per cento. 

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