I Rischi per la tenuta del credito cooperativo

Consultique
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I Rischi per la tenuta del credito cooperativo

I Rischi per la tenuta del credito cooperativo
Forte preoccupazione per il destino dei risparmiatori e degli investitori colpiti dalla crisi delle Popolari venete: avvisaglie di nuovi e imminenti controlli della Bce sul sistema del credito: timori per la solidità del circuito de le banche di credito cooperativo, giudicate in qualche caso sottocapitalizzate. È quanto emerso dall’audizione di Consultique SpA, una società di analisi e consulenza nanziaria indipendente, i cui rappresentanti - Cesare e Massimo Emanuele Armellini, Andrea Cattapan - hanno riferito le loro valutazioni alla commissione regionale d'inchiesta sul sistema bancario.

Un report, quello su Popolare di Vicenza e Veneto Banca che ha ricapitolato la gravità della situazione: tra il 2011 e il 2015 i crediti deteriorati segnano +24%, le sofferenze nette +10,6%, quasi due miliardi di patrimonio distrutto in appena due esercizi; e che ha segnalato le principali problematiche dei risparmiatori: stipula di un fido per l'adesione all‘aumento del capitale, età avanzata abbinata alla sola casa di proprietà, reddito da pensione, concentrazione non adeguata degli investimenti, tassi onerosi del lido; se a ciò si aggiunge che molti piccoli azionisti hanno acquistato i titoli confidando in un investimento sicuro e che altri li hanno esibiti in garanzia di prestiti aziendali, il panorama appare decisamente allarmante.

Che fare, allora, pur nei limiti di un organismo regionale privo di specifiche competenze e di effettivi poteri d’intervento? “Venerdì incontreremo i dirigenti di Cofidi e Veneto Sviluppo per verificare la possibilità di quantificare l'esposizione finanziarie delle piccole e medie imprese che detengono azioni deteriorate, non più solvibili rispetto ai fidi ricevuti e che rischiano gli effetti di una brusca richiesta di rientro da parte delle banche», fa sapere il presidente Tosiano della commissione Maurizio Conte «la strada che stiamo ipotizzando è quella della creazione di un fondo di garanzia, sostenuto da Veneto Sviluppo, che eviti o almeno riduca, i rischi di una ulteriore ricaduta della crisi delle Popolari sul tessuto produttivo».

Per parte sua, il commissario leghista Luciano Sandonà ribadisce l'esigenza di una tutela legale dei piccoli risparmiatori sul lastrico: «Non possiamo abbandonarli, c'è gente che vede messa a repentaglio la propria insistenza serena, dobbiamo assisterli nelle cause di risarcimento avviate»; mentre Simone Scarabel (M5S) propone ai colleghi una proposta di legge statale per garantire maggiore trasparenza bancaria.


articolo pubblicato su "il mattino di Padova"