Traditi dalle banche "di casa"

Consultique
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Traditi dalle banche "di casa"

Traditi dalle banche
ECCOLA, la ricaduta sui toscani delle crisi di Mps, Banca Etruria, Banca
Popolare di Vicenza (che ha un pezzo importante di se stessa nel Pratese):
la si può scovare in quei 20 miliardi di risparmi finanziari che i toscani hanno
perso negli ultimi 10 anni, perché i nostri corregionali più degli altri italiani
avrebbero riempito i portafogli di titoli Mps, Etruria e Bp-Vicenza finiti nella
polvere. Ma non solo. La debacle finanziaria dei toscani può attribuirsi
anche alla scomparsa in regione di cervelli di gestione del risparmio, mentre
si sviluppavano le reti dei promotori interessati soprattutto a vendere
prodotti. Questa è, ad esempio, è la convinzione di Francesco Ferragina
(nella foto sotto), presidente dell'advisor Kon Group con sedi a Firenze e
Milano. «Abbiamo assistito - dice - alla concentrazione e alla sparizione
della Toscana di tutti i centri di gestione. Sono rimasti pensatoi in Del
Vecchio, Banca Ifigest, Soprarno Sgr, ma gestiscono masse limitate al
servizio di pochi patrimoni».
 
Bankitalia invita a valutare con prudenza dati che sono approssimativi
perché frutto di una disaggregazione a livello regionale di numeri nazionali.
In realtà, però, gli approfondimenti confermano il macro risultato per cui, tra
il 2005 e il 2014, mentre il valore delle attività finanziarie degli italiani
cresceva del 2,1%, quello dei toscani precipitava dell'8%, pari ad un valore
assoluto di circa venti miliardi, portando lo stock a 253 milioni. Bankitalia ha
tentato una simulazione: se all'inizio del periodo il portafoglio finanziario dei
toscani avesse avuto la stessa composizione "tipologica" di quello degli altri
italiani, quale sarebbe stata la performance dell‘investimento finanziario del
toscani? Sarebbe stato meno tragico, ma in rosso del 5,5%. Questo
significa che il problema non sta solo nella ripartizione nei vari asset
(liquidità, risparmio gestito, titoli), quanto nella loro qualità. E qui, nell'analisi,
soccorre l'advisor finanziario Consultique SpA, uno dei più quotati network di
analisti indipendenti con sede a Verona.
 
«Dal nostro punto di vista - spiega l'analista Emanuela Tommasi - la sotto
performance registrata in Toscana è dovuta soprattutto agli investimenti dei
cittadini in azioni/obbligazioni delle banche principali del territorio come Mps
e Banca Etruria, istituti finanziari che hanno registrato un forte andamento
negativo che pesa nei portafogli dei risparmiatori. Le perdite finanziarie
relative a questi istituti si riferiscono non solo al calo dei prezzi di azioni e
obbligazioni, ma anche agli esborsi necessari per gli aumenti di capitale.
inoltre, in ottica prospettica, in specifico perla provincia di Prato, non è da
sottovalutare l'impatto derivante dall'azzeramento delle azioni di Popolare
Vicenza».
 
L'ufficio studi di Consultique ha simulato il portafoglio di un possibile
risparmiatore toscano, per poi confrontarlo con quello di un comune
cittadino italiano. Entrambi i portafogli presentano una componente pari al
25% in fondi bilanciati, del 20% in obbligazioni euro e il 30% in liquidità. La
differenza riguarda la componente azionaria, dove inserendo per il
portafoglio toscano — oltre alla posizione dell'indice Ftse Mib -
un'esposizione totale del 15% su Mps e Etruria, il differenziale di rendimento
tra i due portafogli risulta pari a circa 10 punti percentuali. «Tra il 2005 e
2014 - conclude Consultique - il rendimento ottenuto dal risparmiatore
toscano risulta del 1,5% rispetto l'11,34% di quello italiano ».
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Per Bankitalia è la qualità degli asset scelti a incidere sui rendimenti dei
portafogli