Corriere Economia: Investire in Bitcoin? Non è per tutti

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Corriere Economia: Investire in Bitcoin? Non è per tutti


Alcuni intermediari ostacolano l'acquisto degli strumenti a replica (Etp). Da Fineco a Intesa, come funziona.
 

Forse era inevitabile che un guadagno di quasi 1.000 punti percentuali in meno di un anno finisse per innescare una corsa, sfrenata quanto pericolosa, alla più popolare tra le criptovalute. Capace - va ricordato - di perdere il 50% in una sola notte, come accaduto il 12 marzo del 2020, giovedì nero delle Borse globali.
Eppure, la febbre del Bitcoin non sembra placarsi.
Sulla carta, questa cripto-frenesia avrebbe potuto trovare facile appagamento: nel corso del 2020, infatti, sono stati lanciati almeno quattro nuovi Etp (prodotti a replica passiva) e un certificato d'investimento, quotati a Zurigo e Francoforte, che consentono di prendere posizione sulla valuta digitale (vedi tabella). Tutti a comprare criptovalute? Non proprio. Non solo perché questo tipo d'investimento è molto rischioso e non dovrebbe, in ogni caso, superare il 5% del portafoglio. Ma anche perché, per molti investitori, l’accesso ai replicanti specializzati rimane di fatto precluso. L’Economia ha messo sotto la lente 15 tra le maggiori banche, reti e piattaforme per verificare quali intermediari consentano di investire sul Bitcoin tramite Etp e a che condizioni. Questo è quanto emerso.
Con Fineco, è possibile fare l'ordine via telefono o sulla piattaforma online. Su Directa sim si può comprare anche tramite home banking, dopo aver risposto a un questionario aggiuntivo. «Le banche possono classificarli come strumenti molto complessi, il che richiede particolari procedure a tutela del cliente», spiega Piermattia Menon, analista di Consultique. Con Banca Sella, si possono acquistare Etp sui Bitcoin, in autonomia o tramite consulente, previa valutazione di adeguatezza del profilo dell’investitore. Banco Bpm utilizza un criterio analogo. E le altre banche? «ln linea di massima, gli Etp su Bitcoin negoziati a Francoforte sono disponibili anche in home banking e se la banca non li ha resi disponibili, basta chiederne il censimento››, spiega ancora Menon. Accade ad esempio con CheBanca!: i replicanti sulle criptovalute non sono disponibili attraverso il servizio di consulenza finanziaria. Per acquistarli in autonomia, il cliente deve chiamare e chiedere che venga sbloccata temporaneamente l'operatività sul prodotto.
Altrove, però, può succedere che non sia possibile, come nel caso di Widiba e Bnl Bnp Paribas. Le reti private di Intesa Sanpaolo - compresa IWbank - hanno previsto un blocco: gli unici clienti che possono avere accesso sono quelli professionali. A Unicredit si può acquistare, ma non viene fatta alcuna consulenza. Saxo renderà accessibile l'operatività diretta e indiretta (tramite Etp) su Bitcoin ai clienti italiani di Binck e Banca Generali entro l'anno. Trattandosi di strumenti quotati, molti investitori al dettaglio preferiscono gli Etp su Bitcoin all'acquisto diretto tramite piattaforme di negoziazione specializzate, come Coinbase, Bitstamp o Kraken, o generaliste come eToro. I replicanti hanno però un limite: non permettono di operare il sabato e la domenica, quando le Borse sono chiuse. Un problema per i trader, non per chi acquista pensando al Bitcoin come una potenziale «riserva di valore». Ammesso che la si possa considerare tale, vista la forte volatilità.
«ll Bitcoin offre una copertura contro l’inflazione, visto che l’offerta è rigida››, ribadisce Eugenio Sartorelli, risk manager di Rocket Capital lnvestment e nel direttivo Siat. L’algoritmo che disciplinala creazione di nuova moneta, infatti, è stato congegnato in modo da poter immettere sul mercato un massimo di 21 milioni di Bitcoin, obiettivo che sarà raggiunto, si stima, nel 2140 (18,7 milioni sono già in circolazione).
Intanto il Bitcoin si è riportato a 58 mila dollari, non lontano dal record dei 61mila toccato a metà marzo. «ll
prezzo obiettivo per fine anno è 75-85 mila dollari. Potrebbe salire a 95-105mila l'anno prossimo››, argomenta Sartorelli. ll dato si calcola partendo dal costo di «estrazione» - 12- 18mila dollari - e dal parametro che indica quanti se ne potrebbero produrre in più in base all'andamento della valuta.

Pieremilio Gadda