Etf, l’alternativa a portata di tutte le tasche

Consultique
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Etf, l’alternativa a portata di tutte le tasche

Etf, l’alternativa a portata di tutte le tasche
I “replicanti” consentono di diversificare il rischio su più emissioni legate all’inflazione del Vecchio continente.

Non solo singoli bond, ma con gli Etf è possibile investire anche pochi euro su un paniere di obbligazioni inflation linked. Strumenti che replicano passivamente l’andamento di alcuni indici del comparto dei bond indicizzati all’inflazione europea.

La gamma d’offerta 

A Piazza Affari sono presenti sei diversi Etf che agganciano il loro rendimento al carovita, ma con “piccole” differenze non solo in termini di costo: gli indici benchmark sono diversi, con duration ed esposizioni geografica dei bond sottostanti differenti (vedi tabella in basso). Quasi tutti sono comunque collegati a indici che sostanzialmente coprono tutto il mercato dei bond legati all’inflazione europea. Solo Ubs ha deciso di suddividere l’offerta con due Etf caratterizzati da una differente vita residua dei bond (sopra o sotto i 10 anni). «Va ricordato - spiega Lidia Garofano, analista dell’Ufficio studi di Consultique - che a una maggiore duration corrispondono movimenti più ampi dei prezzi dei bond sia nel bene, in caso di tassi e/o spread in discesa, sia nel male, in caso di tassi e/o spread in salita. Se si vanno a confrontare, infatti, le performance realizzate da inizio 2018 si nota come al crescere della duration i rendimenti aumentano, complice il restringimento degli spread dei titoli “periferici” di Italia e Spagna». 

Il confronto con i BTp Italia 

Ma quali sono i vantaggi e quali invece gli aspetti negativi dell’investimento in uno strumento replicante come l’Etf rispetto all’acquisto di un BTp Italia? La prima cosa da evidenziare è il differente tipo di inflazione a cui i due strumenti sono collegati. Nel caso degli Etf quasi tutti i bond sottostanti sono legati al caro vita europeo mentre il BTp Italia prevede la rivalutazione di cedole e capitale a scadenza sulla base dell’inflazione nazionale. «Inoltre - aggiunge Garofano - l’investimento in Etf consente una maggiore diversificazione, a differenza del BTp Italia che per definizione è a rischio concentrazione. Dal punto di vista della duration, invece, gli Etf inflation linked a Piazza Affari hanno in media una duration attorno a 8 anni, mentre tra i BTp Italia si può scegliere anche un prodotto con duration inferiore. Nel caso in cui si dovesse, infatti, disinvestire in un momento di tassi in risalita o di spread di Italia e Spagna in aumento, la maggiore duration dell’Etf provocherebbe un movimento maggiore dei prezzi al ribasso». In più a differenza degli Etf che sono privi di una scadenza, mantenendo il BTp Italia fino alla naturale scadenza l’investitore ha la garanzia di conseguire almeno il rendimento reale riconosciuto al momento dell’acquisto del bond. «Con le attuali condizioni di mercato, però - conclude Garofano -, il rendimento reale a scadenza è negativo per tutti i bond inflation linked di Germania e Francia e per le scadenze entro i 10 anni anche per la Spagna. Per quanto riguarda l’Italia, invece, per ottenere un rendimento reale a scadenza positivo si deve scegliere una scadenza oltre gli 8 anni». Il rendimento complessivo che questa categoria di bond al momento riesce ad offrire risulta quindi pari all’inflazione del periodo più il rendimento a scadenza che, essendo nella maggior parte dei casi negativo, viene di fatto sottratto all’inflazione.