Lettore deluso dal fondo di fondi di Pioneer sugli emergenti

Consultique
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Lettore deluso dal fondo di fondi di Pioneer sugli emergenti

Lettore deluso dal fondo di fondi di Pioneer sugli emergenti
Il mio promotore Fineco nel 2015 ha caldeggiato l’investimento nel fondo Core emerging market bond (Isin LU0830810239) gestito da Pioneer asset management. 
Il fondo investe in bond di Stati emergenti. Ho acquistato 5.200 unità al prezzo di 4,7 euro per un totale di 24.440 euro (sostenendo costi di ingresso “visibili” di 360 euro). 

Il fondo paga una cedola semestrale ma, a oggi ho percepito circa 3mila euro. Nel maggio 2017 ho venduto 2.300 unità al prezzo di 4,32 euro, incassando 9.900. 
Attualmente ho una minusvalenza di circa 2mila euro perché il prezzo è in costante discesa, oggi quota a un valore di 4,10 euro. 
Mi chiedo continuamente se conviene attendere gli incassi delle cedole e sperare che si riprenda o se è il caso di vendere il fondo per evitare perdite peggiori? 
L’investimento a cui si fa riferimento nella domanda al momento osserva, diversamente da quanto specificato nella domanda, ancora un rendimento positivo, seppur minimo, considerando oltre al valore realizzato dalla vendita (e l’attuale valore di mercato) anche l’importo consistente delle cedole distribuite. 

«La minusvalenza osservata si riferisce infatti al differenziale di prezzo, più che rimborsato dagli utili provenienti dalla componente cedolare», spiegano da Consultique. Venendo ora all’analisi specifica dello strumento, il fondo Core emerging markets bonds E Eur Dis. (LU0830810239) è un fondo di fondi. 
Tra i suoi componenti figurano, infatti, altri fondi che investono sul segmento dell’obbligazionario emergente. Questo genera un doppio livello di gestione e produce un doppio livello di costi: le spese correnti annue ammontano infatti a 2,68%, un valore medio-alto considerata l’asset class obbligazionaria. 
Il livello elevato di questa componente di costo danneggia le performance del fondo che risultano inferiori rispetto ad un benchmark con un focus sul debito dei Paesi emergenti, quindi in linea con l’obiettivo di investimento del fondo in esame. 

«Il prodotto è quindi sicuramente uno strumento poco efficiente per coprire questa componente del portafoglio. Si sottolinea in ogni caso che l’asset class del debito emergente presenta un rischio medio-alto legato alle dinamiche sui mercati valutari e sulla capacità dei Paesi emergenti di rispettare gli impegni finanziari presi?– concludono da Consultique –. Andrebbe quindi valutato bene il peso assegnato a questa asset class all’interno del portafoglio».