PLUS24: Il giovane informatico parta dal Pac in Etf e dal fondo pensione

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PLUS24: Il giovane informatico parta dal Pac in Etf e dal fondo pensione

IL GIOVANE INFORMATICO PARTA DAL PAC IN ETF E DAL FONDO PENSIONE
IL GIOVANE INFORMATICO PARTA DAL PAC IN ETF E DAL FONDO PENSIONE

Sono un esperto di informatica di 29 anni ho da poco cambiato società e ora lavoro per una multinazionale. Non ho ancora casa di proprietà e visto che la mia nuova sede lavorativa sarà Milano ho intenzione di comprarvi una casa magari beneficiando delle nuove regole per i giovani.
Non ho molti risparmi da parte. Tuttavia, grazie al nuovo lavoro posso contare su un discreto stipendio (circa 3 mila euro netti al mese) e quindi sono in grado di risparmiare circa un migliaio di euro (anche tenendo conto dell’eventuale rata del mutuo da pagare quando lo sottoscriverò).
Come posso iniziare a pianificare il mio risparmio? I Pac sui fondi sinceramente mi paiono abbastanza cari. Come posso costruire una strategia in Etf? Devo aprire un conto? Posso impostare un Pac e su quali? Da dove cominciare? Mi consigliate di sottoscrivere anche un piano pensionistico?


I giovani che hanno meno di 36 anni possono, grazie al decreto sostegni bis, ottenere un mutuo a tasso agevolato oltre a dei vantaggi fiscali. Dato il risparmio mensile di circa mille euro il lettore ha la capacità finanziaria di poter sostenere la rata di un mutuo anche di importo di 200mila euro.

Pensione di scorta
Importante dunque iniziare a risparmiare sia per l’obiettivo casa, ma anche per iniziare a pianificare la propria integrazione pensionistica. In merito a questo aspetto, essendo un lavoratore dipendente, è auspicabile decidere di devolvere il proprio Tfr al fondo pensione negoziale e versare una propria contribuzione, minima prevista del Ccnl, per poter ottenere anche il contributo del datore di lavoro.
Data la giovane età di contribuzione e il livello già raggiunto di reddito, già così, ci si può garantire una buona pensione di scorta all’età pensionabile.

Strategia in Etf
Per quanto attiene al tema del risparmio e degli investimenti gli strumenti più efficienti per investire in un piano di accumulo (Pac) sono gli Etf. Il meccanismo di investimento è abbastanza semplice. Una volta scelto un Etf oppure un portafoglio di Etf secondo la strategia d’investimento definita, periodicamente si investe un ammontare prefissato nei suddetti Etf.
Sarà da definire importo e frequenza del versamento. Bisognerà però stare molto attenti ai costi applicati dall’operatore bancario scelto e sul quale bisognerà aver aperto un deposito in amministrato. Ci sono banche che applicano importi fissi a ogni acquisto ricorrente e dunque è necessario valutare l’incidenza dei costi sull’importo investito in Pac. Tale incidenza non dovrebbe superare lo 0,2-0,3 per cento. Qualche intermediario, invece, riesce ad avere costi contenuti anche su piccoli importi oppure, a certe condizioni, ad azzerare le commissioni di negoziazione.
È bene sottolineare che un piano di accumulo “smorza” i prezzi di carico (ossia riduce il rischio di comprare ai massimi e di vendere sui minimi) ma non “smorza” la volatilità del mercato sottostante e dunque il capitale maturato a una certa data sarà sempre esposto al movimento dei prezzi.
In merito alla strategia d’investimento nel Pac rimane valido il principio della diversificazione e dell’investimento di lungo periodo.
Possono essere combinate anche strategie differenziate, ad esempio un giovane potrebbe dedicare parte degli acquisti ad un portafoglio che definiamo “long run” per investire sui temi di lungo periodo: avanzamento tecnologico, energie pulite, aumento e invecchiamento della popolazione, salute, crescita della classe media dei Paesi emergenti.
Ricordiamo infine che ci sono anche singoli Etf che al loro interno hanno a loro volta un paniere di Etf ben diversificati, tra componente azionaria e obbligazionaria, per profili di rischio e a costi molto contenuti.