Plus24: Piccole Popolari ai raggi X

Consultique
Consultique

Plus24: Piccole Popolari ai raggi X

Titoli quotati su Hi-Mtf: I fondamentali migliorano ma i titoli sono cari rispetto a Piazza Affari
Titoli quotati su Hi-Mtf: I fondamentali migliorano ma i titoli sono cari rispetto a Piazza Affari

Arretra l’incidenza dei crediti deteriorati: quasi tutti sotto il 100%
Il generale miglioramento dei fondamentali degli istituti di credito italiani negli ultimi anni ha interessato anche i titoli quotati su Hi-Mtf. Consultique da tempo monitora le dinamiche delle azioni popolari (e non solo) sia nelle dinamiche reddituali, sia patrimoniali. I consuntivi 2019 forniranno un quadro più completo e intanto «in base agli ultimi bilanci disponibili - spiega Rocco Probo, analista Consultique - escluso Bari, quasi tutte le altre hanno chiuso i conti in positivo e hanno in linea di massima migliorato gli utili. C’è stato anche un miglioramento dei crediti deteriorati o per effetto delle migliorate condizioni economiche oppure perché sono stati dismessi attraverso operazioni di cartolarizzazione». È molto difficile fare un ragionamento complessivo sugli istituti quotati su Hi-Mtf perché ci sono situazioni molto diverse e poi il meccanismo di contrattazione, con le bande di oscillazione e la scarsa liquidità sul mercato spesso impediscono un allineamento dei prezzi alle valutazioni fondamentali, se confrontate ad esempio con le banche italiane quotate su Borsa italiana. «A Piazza Affari - continua Probo - il price book value (indicatore patrimoniale, ndr) delle quotate è in media dello 0,42 a fronte dello 0,71 di Hi-Mtf. Le banche quotate su quest’ultimo listino risultano in media più care. Questa è la principale ragione per cui gli ordini in acquisto sono limitati e quindi anche i volumi». Ci sono poi casi in cui il price book value supera anche il livello di 1, come ad esempio nel caso di CR Ravenna o Asti. Teoricamente possono apparire titoli cari in termini di valutazione sui livelli patrimoniali. «In questo caso - aggiunge Probo - è un effetto della buona accoglienza del mercato verso gruppi che hanno una buona redditività e crediti deteriorati sotto controllo». Ogni singola storia quotata va quindi analizzata nelle sue varie sfaccettature. «In generale - conclude Probo - un primo campanello di allarme sui crediti deteriorati può essere il superamento della soglia del 100% e questo ha riguardato Bari, con la discesa del Cet1 sotto la soglia minima fissata dalla Vigilanza e l’intervento di Bankitalia con l’azzeramento dei vertici. In base agli ultimi bilanci disponibili, oggi solo Valconca supera il 100% mentre Civibank si avvicina con il 92%».