Tutti gli strumenti per puntare sulla Finlandia

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Di seguito il nostro intervento pubblicato su Plus24 di sabato 15 aprile.

L’azienda Nokia, l’industria della carta e l’export verso la Russia. Sono questi i principali fattori della recessione finlandese degli ultimi anni. Dagli anni ’90 Nokia è il principale esportatore finlandese, rappresentando circa il 4% del Pil. Sono risultate pertanto inevitabili le conseguenze negative derivanti dalla cessione di Nokia a Microsoft, a causa del mancato aggiornamento della società all’exploit degli smartphone con l’avanzare di competitor come Apple e Samsung. Sempre a causa dell’avanzare della tecnologia e dei dispositivi digitali, anche un secondo importante mercato della Finlandia, quello legato alla carta, ha subito una forte flessione. La situazione è peggiorata dal calo delle esportazioni verso la Russia, principale partner commerciale dopo Germania e Svezia, a causa delle sanzioni Ue allo stato russo. Per molti analisti esiste anche una quarta causa fondamentale per la situazione del paese, ovvero l’adesione alla moneta unica Euro. A differenza della Svezia infatti, il Paese non ha potuto intervenire con una svalutazione della moneta per risollevarsi. Solo nell’ultimo anno la Finlandia ha registrato una ripresa economica, favorita dalla domanda interna. Il mercato azionario finlandese negli ultimi 4 anni ha registrato una performance in linea con l’indice mondiale e la sovraperformance che si osserva nel grafico a lato nell’ultimo periodo è legata solo al cambio EurUsd essendo l’indice Msci World riportato in dollari. Sul fronte del mercato obbligazionario i tassi sono negativi fino alla scadenza di 7 anni. È possibile esporsi sul mercato finlandese tramite Etf e fondi, principalmente sul comparto azionario. È inoltre possibile acquistare singoli bond governativi
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