Conviene investire nel Bond CDP? (Cassa Depositi e Prestiti)

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Conviene investire nel Bond CDP? (Cassa Depositi e Prestiti)

Il gruppo Cassa Depositi e Prestiti, rilevante istituzione finanziaria dello Stato costituita sotto forma di società per azioni, il cui azionista di maggioranza è il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), ha recentemente annunciato una nuova emissione di obbligazioni che sta catturando l’attenzione degli investitori.

In questo articolo, scritto in esclusiva per voi da Consultique, società leader in Italia nella consulenza finanziaria indipendente, andremo ad esplorare le caratteristiche di questa nuova emissione e la convenienza o meno rispetto ad titoli di stato come i BTP e i CCT.

Caratteristiche emissione obbligazioni CDP (Cassa Depositi e Prestiti)

L’emissione di novembre 2023 è destinata al mercato italiano retail e riservata esclusivamente alle persone fisiche residenti in Italia. Il periodo di collocamento è previsto dal 7 al 27 novembre 2023, salvo chiusura anticipata. La data di emissione sarà il 4 dicembre 2023.

Il lotto minimo investibile è pari a 1.000 euro (valore nominale), le obbligazioni avranno una durata di 6 anni e verranno rimborsate integralmente alla pari e in un’unica soluzione a scadenza. L’obiettivo di Cassa Depositi e Prestiti è quello di raccogliere fino a un massimo di 1,5 miliardi di euro importo che, dalle ultime notizie, è salito a 2 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la struttura delle obbligazioni è previsto un tasso misto, nello specifico per i primi 3 anni (da dicembre 2023 a dicembre 2026) è previsto un tasso fisso annuo lordo del 5%, mentre negli ultimi 3 anni un tasso variabile, pari al tasso Euribor a 3 mesi maggiorato di un margine pari a 0,90% annuo, che verrà fissato in via definitiva alla fine del periodo di collocamento. La distribuzione delle cedole sarà trimestrale.

Dati principali:

  • Tasso misto: fisso per i primi 3 anni (5% annuo lordo), variabile gli ultimi 3 anni pari a Euribor 3 mesi + 0,90% annuo lordo
  • Durata: 6 anni (2029)
  • Lotto minimo: 1.000€
  • Frequenza cedolare: trimestrale

Confronto con i titoli di stato a tasso fisso (BTP) e a tasso variabile (CCT)

A parità di tassazione (agevolazione fiscale del 12,5%),  rischio di credito (in linea con quello del governo italiano) e di scadenza (6 anni), il rendimento della nuova emissione dell’obbligazione Cdp risulta oggi più elevato rispetto a quello di un titolo di stato a tasso fisso (BTP).

Attualmente, il rendimento del Bond Cdp (Cassa Depositi e Prestiti), calcolato considerando le previsioni del tasso Euribor a 3 mesi, è del 4,5%, superiore di quasi lo 0,5% rispetto ai BTP di pari scadenza, che invece hanno un rendimento del 4,0%.

Per quanto riguarda invece il confronto con il CCT, essendo entrambi legati a tassi variabili, tutto dipenderà dalle aspettative sull’andamento dei tassi Euribor.

Considerazioni finali

A parità di scadenza e di previsioni sull’Euribor, i rendimenti delle obbligazioni Cdp sono superiori rispetto ai BTP e ai CCT ma al di là del rendimento la scelta di inserire questo strumento in portafoglio deve essere coerente con un processo di pianificazione finanziaria che tenga in conto delle future esigenze di liquidità e della diversificazione del patrimonio per l’investitore.

Se investire o meno in questa nuova emissione dipende dalle aspettative che si hanno sull’evoluzione futura dei tassi, se ci aspetta che i tassi aumenteranno è da preferire il Cdp se invece si ha una visione ribassista è meglio il BTP (stando sempre nella casistica di detenzione dell’obbligazione fino a scadenza).

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