Consulenza e trading, una convivenza (quasi) impossibile

Consultique
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Consulenza e trading, una convivenza (quasi) impossibile

CONSULENZA E TRADING, UNA CONVIVENZA (QUASI) IMPOSSIBILE
CONSULENZA E TRADING, UNA CONVIVENZA (QUASI) IMPOSSIBILE



Abbiamo cercato con i consulenti un possibile ruolo per il trading in un piano finanziario: ecco come suggeriscono di maneggiarlo

In seguito alla pandemia l'attenzione dei piccoli risparmiatori verso il trading è aumentata. Ma non è sempre facile trovare un senso strategico a questa attività in un piano a lungo termine
Per capire se e come inserire il trading nel proprio progetto finanziario abbiamo raggiunto il co-fondatore di Consultique Scf, Luca Mainò.
Nel gennaio di quest'anno, in Italia, la parola “trading” non era mai stata tanto cercata su Google in 15 anni. L'interesse su questa forma di investimento, però, era già salito nel 2020 e si è mantenuto elevato fino ad oggi. Negli Stati Uniti i dati sul boom del trading sono ancora più concreti. Secondo la Finra, oltre 10 milioni di nuovi conti per investire in autonomia sono stati aperti nel 2020, presso intermediari come Robinhood o Charles Schwab. Nello stesso periodo il trading dei piccoli risparmiatori ha rappresentato il 20% degli ordini relativi al mercato azionario americano, in crescita di cinque punti rispetto all'anno precedente, ha affermato un report di Bloomberg Intelligence.
Nel mondo degli investimenti, il trading online si è guadagnato la reputazione di un rischioso casinò nel quale le scommesse si moltiplicano con la leva finanziaria e sono incentivate da costi di transazione sempre più bassi. Tutto questo può guadagnarsi comunque un posto all'interno della strategia finanziaria a lungo termine? Può essere d'aiuto a raggiungere determinati obiettivi? Abbiamo chiesto a due protagonisti della consulenza finanziaria indipendente in Italia se il mondo del trading è necessariamente incompatibile con una strategia di risparmio a tutto tondo.
Secondo Luca Mainò, co-fondatore di Consultique Scf, il perimetro per fare trading può comunque essere individuato “fissando un budget preventivo ed individuando quale somma dedicare a questo spazio”, ossia, “facendo risk management sulle proprie finanze”. Questo recinto è importante per arginare anche il profilo emotivo “in caso di esito avverso delle operazioni”. Sui risultati a lungo termine, comunque, i due consulenti concordano. “Vista la complessità della materia”, ha affermato Mainò, “bisogna essere consapevoli che il trading è un'attività che difficilmente sarà persistente nel generare valore".