Il Bfp pensato per la coniuge batte l’analogo BTp e non espone a rischi

Consultique
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Il Bfp pensato per la coniuge batte l’analogo BTp e non espone a rischi

IL BFP PENSATO PER LA CONIUGE BATTE L’ANALOGO BTP E NON ESPONE A RISCHI
IL BFP PENSATO PER LA CONIUGE BATTE L’ANALOGO BTP E NON ESPONE A RISCHI

Mia moglie, che oggi ha 54 anni, un domani avrà come rendita la sola reversibilità dalla mia pensione, pari a circa mille euro al mese. Per integrazione ho pensato di acquistare, a suo nome, un buono fruttifero postale (Bfp) denominato, “Buono Obiettivo 65” investendo 75mila euro. Che ne pensate? Potrebbe essere una soluzione valida?
Antonio

Il marito fa bene a occuparsi anzitempo delle sorti della moglie che, evidentemente, non ha avuto una carriera lavorativa sufficiente per ottenere una pensione propria. Si tratta di una condizione simile a quella di molte altre connazionali (si vedano dati in pagina). Se la coppia fosse più giovane avrebbe potuto valutare l’attivazione di un piano pensionistico complementare che prevede anche sgravi fiscali per i conviventi del lavoratore. Ora non resta che correre ai ripari.
«I Bfp “Obiettivo 65” hanno una struttura finanziaria divisa in due fasi: quella di accumulo e quella di rendita», spiega Giuseppe Romano, direttore di Consultique Scf che abbiamo consultato per rispondere al quesito.
Durante la fase accumulo i Buoni Obiettivo 65 maturano interessi fissi che vengono capitalizzati semestralmente. Alla fine del periodo verrà garantito al sottoscrittore il capitale maggiorato degli interessi indicati nel buono. Risulta previsto anche un meccanismo di indicizzazione all’inflazione, se quest’ultima dovesse risultare più alta dei tassi di interesse. Durante la “fase di rendita” (a partire dal mese successivo al compimento dei 65 anni di età del sottoscrittore e fino agli 80), i buoni prevedono l’erogazione di una rata mensile di importo fisso calcolata come rata di un piano di ammortamento alla francese, ossia partendo dal capitale e dagli interessi maturati al 65° anno di età.
Il montante non ancora rimborsato attraverso le rate continua a maturare interessi durante tutta la fase di rendita, secondo quanto riportato nella tabella D del foglio informativo. In ogni caso il sottoscrittore potrà richiedere in qualsiasi momento la restituzione del capitale investito e degli interessi maturati cosi come previsti nella tabella A del foglio informativo.
Se il rimborso è effettuato durante la fase di rendita, al sottoscrittore verrà corrisposto un importo pari alla somma degli interessi maturati fino al compimento del 65° anno di età e del capitale investito, non ancora rimborsati attraverso le rate.
Il buono Obiettivo 65 verrà anticipatamente rimborsato in via automatica sul libretto di risparmio postale o sul conto corrente BancoPosta sul quale è regolato, in caso di decesso del sottoscrittore prima del compimento dell’80° anno di età.
I buoni Obiettivo 65 possono essere intestati esclusivamente a persone fisiche con un’età compresa tra i 18 anni e i 54 anni dell’intestatario. Nessun costo è previsto per la sottoscrizione e il rimborso dei buoni Obiettivo 65. La tassazione è pari al 12,5%.
Nel caso citato dal lettore, la signora di 54 anni, con versamento di 75 mila euro immediati, riceverà tra i 65 e gli 80 anni una rendita mensile netta di 530 euro, per un totale complessivo di 180 rate che corrispondono a 95.400 euro. A 65 anni potrebbe decidere anche di rinunciare alla rendita e prendere il capitale maturato di 82.590 euro il cui rendimento netto maturato è dello 0,88% annuo (1% lordo).
Se invece opta per la rendita, gli interessi che continueranno a maturare sul capitale residuo sono pari al 2,25% lordo. Si ricorda che la rendita non è reversibile ma il suddetto montante residuo, in caso di premorienza, spetterà agli eredi.
«Se effettuiamo un confronto con un investimento in un BTP di pari orizzonte temporale (11 anni) della fase di investimento che va dai 54 anni ai 65 anni, il BFP in questione offre un rendimento medio annuo lordo più elevato: 1% contro lo 0,90% del titolo di Stato – spiega Romano –e non subisce il rischio “duration” ma in caso di riscatto anticipato otterrà solo una redditività più bassa di quella programmata».
Anche nella fase di decumulo che va dai 65 a 80 anni la redditività residua del capitale in erosione è pari al 2,25% lordo. «Una resa che oggi nemmeno un BTp trentennale (1,8%) è capace di offrire», conclude Romano.

Risponde Federica Pezzatti