la Repubblica | Btp Italia, Valore e Futura: ecco quanto hanno reso le emissioni “speciali” del Tesoro

Consultique
Consultique

la Repubblica | Btp Italia, Valore e Futura: ecco quanto hanno reso le emissioni “speciali” del Tesoro

la Repubblica | Btp Italia, Valore e Futura: ecco quanto hanno reso le emissioni “speciali” del Tesoro

 

Venerdì 29 settembre - la Repubblica

Dalle performance alla volatilità, ai rischi. Soluzioni a confronto per poter scegliere quella più adeguata alle proprie caratteristiche e ai propri bisogni

MILANO – La prossima emissione del BTp Valore, in programma dal 2 al 6 ottobre e i cui rendimenti minimi saranno comunicati questa mattina, sta creando grande interesse tra i risparmiatori sia per la presenza di un premio fedeltà (0,5% per chi lo acquista in collocamento e lo tiene in portafoglio per i cinque anni di durata dello strumento), sia per l’inedita presenza di una cedola trimestrale, che si presta a soddisfare esigenze come possono essere il pagamento della rata relativa a un finanziamento o l’integrazione dello stipendio.

Il BTp Italia premia l’accelerazione dell’inflazione
Per capire se e in che misura può essere un’opportunità di investimento, è utile in confronto con gli altri titoli di Stato “speciali”, come potremmo definire quelli diversi dal BTp tradizionale.

Quello che maggiormente si distingue dagli altri è il BTp Italia, che protegge dall’inflazione rilevata dall’indice dei prezzi Foi ex tabacco. “Rispetto al BTp tradizionale con la medesima scadenza, il BTp Italia offre performance superiori se l’inflazione durante la vita dello strumento è superiore alle aspettative, espresse nel prezzo al momento dell’acquisto”, racconta Rocco Probo, analista di Consultique, società di consulenza indipendente.

Data la fiammata dei prezzi del 2022, imprevista per le attese di mercato, con buona probabilità un investitore che ha preferito la soluzione inflation-linked prima del 2022, ha ottenuto una performance migliore rispetto al BTp classico. “Considerando tutto il rendimento inteso come somma di variazione in conto capitale e cedole, un investitore che ad aprile 2016 avesse preferito il BTP Italia aprile 2024 ad un BTp classico di pari scadenza avrebbe ottenuto una performance superiore al +20% contro un +7% dell’alternativa tradizionale”, sottolinea l’esperto.

Il discorso è diverso per le emissioni degli ultimi mesi. Nel caso del BTp Italia con scadenza marzo 2028, dall’emissione della scorsa primavera ha ottenuto una performance inferiore di poco meno di due punti percentuali. Un risultato dovuto al fatto che in questo periodo i prezzi dei beni di consumo sono saliti dello 0,7%, una quota limitata rispetto ai mesi precedenti e inferiore alle attese al momento del collocamento.

Tra BTp Futura e Valore
Quanto al BTp Futura, la sua caratteristica principale è la presenza di cedole step-up, cioè crescenti nel corso del tempo, e un premio di fedeltà collegato alla crescita del Pil italiano. “Si tratta di uno strumento al quale il Mef ha fatto ricorso soprattutto per raccogliere risorse post-Covid, in un particolare momento finanziario caratterizzato da bassi tassi di interesse. Il repentino rialzo dei tassi del 2022 e del 2023 e la durata finanziaria dei titoli non breve hanno determinato perdite in conto capitale su tutte le emissioni obbligazionarie in questo biennio”, sottolinea Probo.

Che non attribuisce colpe particolari a questo strumento, dato che ha ottenuto rendimenti paragonabili a quelli del BTp tradizionale di pari duration.

Questi ragionamenti valgono anche per la prima emissione del BTp Valore, a sua volta caratterizzato dal meccanismo di step-up. “Rispetto ad un pari scadenza la performance è piuttosto simile anche se con un livello di volatilità più basso rispetto al competitor”, conclude l’esperto.

SCARICA L'ARTICOLO COMPLETO

Vuoi saperne di più dei tuoi investimenti?