
Sabato 24 maggio - Plus 24, p.8
LA LETTERA
Ho 32 anni e lavoro da sette anni con contratto a tempo indeterminato nella stessa azienda, dove sono stato assunto subito dopo la laurea. Ho aderito alla previdenza complementare tramite il fondo negoziale Fondapi dove verso integralmente il mio Ttr. Mia moglie ha 28 anni, anche lei è assunta a tempo indeterminato e lavora nel settore sanitario. Versa il Tfr al fondo Perseo Sirio. Entrambi contribuiamo attivamente ai rispettivi fondi negoziali e riceviamo, a nostra volta, il contributo dell’azienda.
Vorremmo rafforzare ulteriormente il nostro profilo pensionistico aderendo anche a un fondo pensione aperto. Stiamo valutando le seguenti opzioni: Amundi Core Pensione (Linea Azionario Plus 90%); Amundi Seconda Pensione (Linea Espansione Esg); Allianz Insieme (Linea Azionaria).
Ci farebbe piacere ricevere un vostro parere su questi fondi e conoscere se ci sono altre soluzioni a comparto azionario che ritenete valide da affiancare ai fondi negoziali ai quali già contribuiamo. Inoltre, vorremmo sapere se il fondo pensione aggiuntivo può essere cointestato. Chiedo anche delucidazioni sugli aspetti fiscali.
Risponde Consultique
Affiancare un fondo pensione aperto a un fondo pensione negoziale può rappresentare una soluzione efficace per chi dispone di una capacità di risparmio annua e non prevede di dover attingere a tali risorse prima del pensionamento. È una scelta che consente di potenziare la propria posizione previdenziale, sfruttando appieno i vantaggi fiscali previsti dalla normativa vigente.
Ricordiamo infatti che i versamenti nei fondi pensione – siano essi volontari o datoriali – sono deducibili dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno. È dunque fondamentale monitorare l’ammontare già versato al fondo negoziale per evitare di superare tale soglia. Le somme eccedenti, infatti, non beneficiano di alcun vantaggio fiscale e, per questo motivo, potrebbero essere più opportunamente indirizzate verso strumenti finanziari, per esempio attraverso un piano di accumulo in Etf (più facilmente liquidabili e di solito più efficienti dal punto di vista dei costi).
Va inoltre tenuto presente che il fondo pensione non può essere cointestato, ma è sempre e solo intestato a una singola persona, il che lo rende una scelta fortemente individuale.
In merito alla selezione del fondo pensione aperto, è cruciale valutare con attenzione i costi di gestione, che incidono in modo diretto e significativo sul rendimento netto dell’investimento previdenziale. La linea azionaria di Amundi Core Pension, ad esempio, applica una commissione annua dell’1,25% e presenta un Indicatore Sintetico di Costo (Isc) a 35 anni pari all’1,34 per cento. Decisamente più contenuti i costi per Amundi SecondaPensione (linea espansione Esg) e Allianz Insieme (linea azionaria), entrambe con commissioni di gestione dello 0,80% e Isc rispettivamente pari a 0,86% e 0,81 per cento.
Anche i rendimenti meritano attenzione. A cinque anni (dati al 30 aprile 2025), Amundi Core Pension ha registrato una crescita del 41,33%, SecondaPensione del 44,43% e Allianz Insieme del 54,87%, nonostante quest’ultima presenti una componente azionaria lievemente inferiore (circa 80% contro il 90% degli altri due). Secondo i rating di Consultique, che valutano anche la dimensione patrimoniale, su una scala da 1 a 5, Amundi Core Pension ottiene 2 stelle, SecondaPensione 4 e Allianz Insieme 5.
Naturalmente, i rendimenti passati non rappresentano garanzia di performance future ed è fondamentale monitorare periodicamente l’efficacia delle soluzioni scelte. Si ricorda, infine, che è possibile trasferire la propria posizione previdenziale verso un altro fondo pensione trascorsi due anni dall’adesione, qualora emergano alternative più efficienti o più in linea con il proprio profilo di rischio.