Plus24: Etf, dopo l’oro si punta sugli esg

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Plus24: Etf, dopo l’oro si punta sugli esg

Nel semestre in Europa forte selettività, nel settore azionario. A Piazza Affari boom degli strumenti a leva


Dopo il forte appeal per l'oro e i titoli azionari a maggiore capitalizzazione, gli occhi del mercato sono sempre più concentrati sull'Esg: cresce la domanda e l'offerta di strumenti sostenibili. L'analisi dei flussi verso gli Etf in Europa nei primi sei mesi dell'anno registra questa fotografia ed evidenzia i futuri trend di crescita.
I flussi degli Etf sono calcolati andando a vedere le masse gestite al netto delle performance di mercato. Le nuove quote degli Etf vengono create sul primario e poi collocate sul secondario per essere acquistate da tutti gli investitori, compreso il retail. Il primario è riservato ad alcuni istituzionali ed a partecipanti organizzati. Questi operatori cercano di cogliere la domanda che può verificarsi sul mercato e quindi chiedono la creazione di nuove quote.
«Relativamente ai flussi degli Etf/Etc - spiega Piermattia Menon, analista Consultique - quotati in tutta Europa, secondo i dati Morningstar, nel semestre c'è stato un saldo netto di quasi 29 miliardi di euro. Il
mercato degli Etf è cresciuto in una fase turbolenta del mercato caratterizzata dal crollo e dal recupero post
Covid-19. L'unico segmento che ha fatto registrare deflussi è l'azionario, con circa 2 miliardi in rosso. Il comparto ha registrato un forte recupero negli ultimi mesi, solo a giugno sono entrati 5 miliardi ma questo non è riuscito a compensare la fuga registrata soprattutto a marzo con oltre 13 miliardi. Ci sono differenze sostanziali tra settori e aree geografiche. Ad esempio, i titoli globali a grande capitalizzazione sono positivi per quasi 6 miliardi e il settore tecnologico per circa 3,5 miliardi». Il comparto che ha registrato maggiori flussi netti nel semestre è quello obbligazionario con circa 17 miliardi in linea con un trend globale molto pronunciato (vedi altro pezzo in pagina). C'è stata una forte scoperta dei "cloni" in campo obbligazionario soprattutto da parte degli istituzionali e questo per il forte impulso alle strategie passive. «A marzo - continua Menon - anche gli obbligazionari erano andati in rosso, per una fuga generalizzata dai mercati. Poi è iniziato il recupero che ha premiato soprattutto i governativi e i corporate europei mentre ad esempio il segmento high yield non ha ancora recuperato tutto quanto perso. Ci sono poi da segnalare i quasi 13 miliardi di flussi netti verso le commodity, soprattutto a favore dell'oro (11 miliardi interessano il solo settore dei preziosi)». Il metallo giallo ha registrato un processo di accumulazione costante da inizio anno. Gli acquisti di Etf hanno dato un contributo importante al rally del prezzo, che ha aggiornato nuovi massimi storici. Anche a marzo, con gli investitori in fuga, i metalli preziosi hanno registrato afflussi per 4 miliardi. I monetari hanno avuto flussi netti per quasi un miliardo ma, tranne il picco di marzo con oltre 2 miliardi, poi nei mesi successivi l'andamento non ha avuto exploit.
Da segnalare infine la crescita del peso degli Etf sostenibili. Nella classifica degli strumenti più trattati cominciano a scalare posizioni importanti. Si tratta di strumenti legati al comparto azionario. La domanda è in crescita e anche l'offerta di questi strumenti è significativa. Tra le nuove emissioni recentemente prevalgono decisamente Etf Esg.
«Relativamente agli Etf/Etc più scambiati a Milano - conclude Menon - nel primo semestre, secondo i dati Bloomberg, osserviamo che c'è stato un controvalore giornaliero di poco più di 700 milioni al giorno. In testa gli strumenti legati all'azionario, con circa 215 milioni di euro, ma subito a ruota arrivano gli strumenti a leva che ancora una volta occupano una fetta molto importante del mercato». La classifica degli strumenti più trattati vede in primo piano i "cloni" a leva sul petrolio. Il greggio è stato protagonista di un movimento mai visto, con le quotazioni finite sottozero ad aprile: questo ha scatenato la speculazione anche dei piccoli investitori, spesso con risultati molto negativi.

Andrea Gennai