Plus24 | La lettera: per la coppia di imprenditori meglio i bond della polizza Vita ramo I

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Plus24 | La lettera: per la coppia di imprenditori meglio i bond della polizza Vita ramo I

Plus24 | La lettera: per la coppia di imprenditori meglio i bond della polizza Vita ramo I

 

Mio marito ed io, imprenditori tuttora operativi, pur avendo raggiunto l’età pensionabile, avremmo intenzione di destinare i dividendi distribuiti nel 2022, per il 50% in titoli di Stato italiani e per il restante 50% in una polizza vita ramo I.
In particolare apprezziamo la garanzia del capitale investito nella gestione separata che, peraltro, presenta un rendimento positivo in momenti come l’attuale, caratterizzato da buona remunerazione del comparto obbligazionario.
Nel nostro caso, un istituto bancario ci ha proposto Cnp Vita Assicura con la polizza Top Valor Private edizione 2023, che ammette versamenti aggiuntivi in corso di contratto, mentre il broker ci ha proposto Allianz con la polizza Vitariv che prevede il pagamento di un premio unico e non ammette versamenti aggiuntivi futuri.
Certamente gli aspetti da comparare sono tanti, ma in questa fase mi interesserebbe conoscere la sua opinione sulla tipologia di prodotto, sulla sicurezza del capitale investito (il caso Eurovita fa riflettere sull’affidabilità delle compagnie di assicurazione), sulla scelta della compagnia.
Come valutare una gestione separata “aperta” a versamenti aggiuntivi nell’ipotesi di una riduzione del rendimento delle obbligazioni governative, comparto in cui investono in percentuale elevata le gestioni separate?

Valeria Masatti

La lettrice pone diversi quesiti rispetto all’argomento polizze a gestione separata.
Nel corso del 2022 i movimenti dei tassi di interesse con i conseguenti importanti cali dei corsi dei titoli di cui si compongono le gestioni separate, hanno portato le compagnie ad avere un crescente livello di attenzione alle dinamiche dei flussi delle gestioni stesse. Infatti, stante i dati ufficiali, se a fine del 2021 all’interno delle gestioni separate erano presenti plusvalenze latenti per 70 miliardi di euro, a dicembre 2022 le stesse gestioni facevano registrare minusvalenze latenti per 56 miliardi di euro.

Tale dato, sebbene sia estremamente significativo, non comporta una criticità immediata, data la contabilizzazione a costo storico degli investimenti effettuati all’interno delle gestioni. Tuttavia, eventuali importanti deflussi dalle gestioni stesse, comporterebbero la necessità di dover contabilizzare perdite sui conti economici delle compagnie, mentre le garanzie per i risparmiatori restano ma i rendimenti sono affievoliti rispetto a quelli di mercato.
Per tali ragioni, l’investimento all’interno delle gestioni separate, che nel corso del 2022 è stato uno dei migliori investimenti che si potessero effettuare, oggi è da valutare con estrema attenzione.

Le due compagnie citate risultano certamente due gruppi solidi sebbene anch’esse siano soggette ai rischi di cui sopra e l’apertura alla possibilità di effettuare versamenti integrativi nel contesto attuale (a differenza di ciò che accadeva pre 2022) non può essere visto come oggetto di criticità (anzi) se non a fronte di un significativo calo dei tassi di interessi che, tuttavia, allo stato attuale sembra scarsamente probabile.

In conclusione, in questo momento appare preferibile sotto il profilo rischio rendimento diversificare il portafoglio in un paniere di titoli di Stato. Ovviamente poi bisogna considerare se a breve ci sono esigenze eventuali di dover incassare la cifra in questione il che farebbe effettivamente preferire soluzioni garantite. Un vero confronto tra le due offerte non è possibile senza conoscere le specifiche nel contratto, con riferimento in particolare ai costi e alle eventuali penali d’uscita.

A livello di sottostanti delle due gestioni separate le differenze sono veramente molto contenute, con un rendimento da interessi e dividendi che nel 2022 in entrambi i casi è stato di poco superiore al 3% lordo. Anche a livello di tipologia di esposizione, sempre a fine 2022, si notano delle similitudini con una pressocché equa suddivisione in entrambe le gestioni separate tra governativi e titoli obbligazionari di natura societaria.
Per quanto riguarda, invece, la domanda relativa allo scenario di riduzione dei tassi e di conseguente diluizione dei rendimenti dei bond occorre specificare che tale diluizione non sarebbe comunque immediata, bensì mediata nel tempo in base agli afflussi e all’evoluzione dei tassi. Oltre a ciò, più che la possibilità dei versamenti aggiuntivi da parte di soggetti già sottoscrittori, sono rilevanti nel diluire i rendimenti le sottoscrizioni, soprattutto se rilevanti, di nuovi investitori.

Risponde Consultique