We Wealth | Bond Cdp in emissione, quanto può rendere rispetto al Btp

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Martedì 14 settembre - We Wealth

Il bond Cdp sarà proposto con taglio minimo di 1.000 euro dal 7 al 15 novembre: rende il 5% nel primo triennio, mentre nel secondo la cedola dipenderà dall'Euribor

E' in partenza una nuova emissione di obbligazioni a sei anni riservata alle famiglie: in questo caso non si tratta di un Btp, anche le garanzie offerte e la tassazione agevolata è la stessa. Si tratta del nuovo bond di Cassa Depositi e Prestiti, in emissione fra il 7 e il 15 novembre. Le risorse raccolte, fino a un massimo di 2 miliardi di euro, andranno a finanziare la banca controllata dal ministero dell'Economia, attiva in vari progetti di sviluppo del tessuto imprenditoriale italiano. Inizialmente si era previsto di emettere fino a 1,5 miliardi di euro con una finestra estesa fino al 27 novembre, ma l'elevata domanda da parte degli investitori ha spinto Cdp ad anticipare la chiusura.

Bond di Cdp, da cosa dipende il rendimento
Il rendimento del bond sarà prefissato nei primi tre anni di vita del titolo, mentre nei successivi tre il rendimento sarà variabile.
Nel primo periodo Cdp offre agli investitori il 5% lordo annuo, un rendimento superiore di circa un punto percentuale rispetto al rendimento effettivo pagato dal Btp a sei anni confrontabile.
Nel secondo triennio del titolo il rendimento sarà pari al tasso Euribor a 3 mesi, maggiorato dello 0,9%. Considerando che l'Euribor è un tasso di riferimento collegato ai tassi di riferimento della Bce, l'ipotesi più remunerativa per chi sottoscrive questo titolo si verifica nel caso in cui la banca centrale mantiene un livello dei tassi più elevato. Uno scenario che potrebbe verificarsi qualora l'inflazione dovesse faticare a scendere, o dovesse risalire in seguito a nuove crisi. Negli scenari di previsione attuale elaborati dalla Bce, però, l'inflazione dovrebbe tornare al 2,1% già nel 2025. Se il livello dei tassi dovesse attestarsi attorno all'inflazione al 2%, si potrebbe immaginare un rendimento lordo attorno al 3% nel secondo triennio del bond Cdp.

Il confronto: Btp o bond Cdp, quale rende di più
Il Btp a sei anni, agli attuali rendimenti di mercato, offre un rendimento effettivo a scadenza del 4%. Per il titolo di Cdp l'unico dato certo riguarda il primo triennio, che andrebbe sicuramente a offrire cedole più consistenti agli investitori; ma sulla seconda parte, tutto dipenderà dall'andamento futuro dell'inflazione e della politica monetaria. Nessuno può effettivamente prevedere quello che sarà lo scenario dal 2026 al 2029. Quello che è possibile definire con certezza però, è il rendimento che il bond Cdp dovrebbe avere nel secondo triennio per eguagliare quello del Btp a sei anni – vale a dire, un rendimento del 3%. Di conseguenza, nel secondo triennio il tasso Euribor si dovrebbe attestare mediamente al 2,1%, ha affermato a We Wealth l'analista di Consultique Scf, Rocco Probo.

Un Euribor al 2,1% sarebbe compatibile con il raggiungimento dell'inflazione al 2,1% che la Bce prevede di raggiungere a fine 2025. Sulla base di questa ipotesi, grazie alla maggiorazione (spread) dello 0,9% offerta dal bond Cdp sul tasso Euribor, si otterrebbe una cedola del 3% nel secondo triennio. Come detto, ciò porterebbe il rendimento del bond Cdp allo stesso livello del Btp a sei anni, che attualmente offre il 4%.

Quante chance ci sono che l'Euribor raggiunga o superi questa asticella, in modo da permettere al bond Cdp di pareggiare il Btp? Secondo le probabilità attualmente implicite sul mercato dei future, che rappresenta le aspettative attuali degli specialisti, le attuali attese sull'andamento dell'Euribor permetterebbero al bond di Cdp di battere il Btp a sei anni di uno 0,4% all'anno (40 punti base circa). Si tratta di previsioni che, data la lontananza temporale che ci divide dal triennio 2026-2029, potrebbero cambiare in un senso o nell'altro molto facilmente.

Allo stato attuale, però, il bond Cdp offre un rendimento interessante anche a confronto del Btp ed è particolarmente adatto per coprire una parte del rischio collegato all'eventualità di una nuova fiammata dell'inflazione. Ad innescarla, potrebbero essere una pluralità di fattori, a cominciare dalle notevoli tensioni internazionali.

Bond Cdp, che cos'ha in comune con i Btp (e come investire)
Sotto molti altri aspetti, il bond di Cdp avrà più di un tratto comune con il Btp:
Il rischio dell'emittente: è pressoché il medesimo, perché a garantirli è sempre lo Stato italiano. Per la stessa ragione, sono interessanti soprattutto se in portafoglio l'esposizione ai titoli italiani non è già troppo elevata – è sempre bene diversificare anche fra i vari emittenti a livello geografico.
La tassazione: i rendimenti saranno soggetti alla classica imposta applicata ai titoli di Stato, pari al 12,5% - agevolata rispetto al 26% applicato sui conti deposito e alle obbligazioni societarie
Il taglio minimo: si potrà acquistare bond Cdp a partire da 1.000 euro

Per prenotare il titolo di Cdp sarà possibile rivolgersi alla rete di 24 banche che saranno coinvolte nel collocamento. Il bond sarà emesso alla pari (il prezzo di aggiudicazione corrisponde al capitale rimborsato a scadenza) sul mercato Mot, con codice Isin IT0005568719.

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