Etf e Etn ci sono diversi gradi di sicurezza.

Consultique
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Etf e Etn ci sono diversi gradi di sicurezza.

Per acquistare un Etf bisogna scegliere solo quelli con emittenti e nomi sicuri oppure si può azzardare? Un’occhio anche agli Etn. Ecco l’intervento dell’ufficio Studi e Ricerche di Consultique in risposta alla domanda sulle modalità e la tipologia di acquisto di un Etf di un lettore su Plus24

Vorrei acquistare Etf qualunque sia l’emittente.
Posso stare tranquillo sulla solvibilità
dell’investimento?
O ci dobbiamo affidare solo ad
emittenti e nomi solidi?


«Gli Etf sono strumenti finanziari che hanno l’unico obiettivo di replicare il profilo di rischio - rendimento del benchmark di riferimento», spiegano da Consultique. Tale gestione passiva, a parità di effetto diversificazione con un fondo comune di investimento, permette di ridurre il rischio legato alle scelte del gestore, di avere costi di gestione molto bassi e nessuna commissione di entrata e uscita.

La loro quotazione sul mercato Etf Plus di Borsa Italiana garantisce liquidità grazie alla presenza di uno specialista (market maker) che fissa in continuo i prezzi di acquisto e vendita ed è soggetto a vincoli riguardo allo spread massimo. Per quanto concerne la loro solvibilità, ricordiamo che gli Etf, come tutti i fondi comuni Ucits, hanno un patrimonio autonomo e completamente separato da quello dell’emittente: anche in caso di fallimento di quest’ultimo, il patrimonio dell’Etf non è aggredibile da terzi e il patrimonio dell’investitore non viene intaccato. Pertanto su questo fronte la scelta dell’emittente non è particolarmente significativa.

«Il rischio controparte emerge nel caso l’Etf, nel replicare il sottostante, utilizzi una tipologia di replica sintetica — sottolineano da Consultique —: in tal caso, l’Etf detiene nel suo patrimonio un paniere di titoli (detto “paniere sostitutivo”), e scambia, attraverso un contratto derivato swap, il rendimento di questo paniere con il rendimento dell’indice da replicare. Secondo la normativa Ucits l’esposizione al rischio controparte, derivante dallo swap, non può superare il 10% del patrimonio. È tuttavia prassi per l’Etf ridurre in misura considerevole tale rischio».

Il discorso è differente per gli Etn, strumenti che replicano a leva l’andamento di indici azionari, obbligazionari e valutari. Diversamente dagli Etf, gli Etn non sono più fondi comuni con patrimonio separato ma bensì sono assimilabili a delle obbligazioni emesse da istituti bancari; in tal caso, il merito di credito dell’emittente potrebbe dunque influire sulla quotazione dello strumento. Resta ben inteso che preferire un emittente con indicatori solidi, un maggior livello di massa gestita e/o un Etf con sottostanti liquidi, presenterà più sicurezza in termini di solvibilità.