La gestione multimanager etica della Bcc presenta poco appeal

Consultique
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La gestione multimanager etica della Bcc presenta poco appeal

La gestione multimanager etica della Bcc presenta poco appeal
La Bcc Roma mi ha proposto di investire parte dei miei risparmi su una gestione patrimoniale, in particolare su una linea di etica che investe in fondi socialmente responsabili di società come Etica Sgr, Candriam, RobecoSam, Parvest. 
Non ho ben chiaro se sia un buon investimento, nel senso che magari me lo propongono soltanto perché è un prodotto della “casa” (con tutti gli eventuali rischi di credito inerenti alla mia banca) e non so neppure se ci siano alternative più remunerative proposte da emittenti più solidi. Mi potete spiegare meglio? 

La proposta della Bcc Roma consiste in una gestione patrimoniale (Gp), un prodotto finanziario che a volte può presentare vantaggi discutibili, visti i costi applicati e la qualità gestionale. 
«Lo strumento proposto presenta un costo annuo dello 0,50% a cui va aggiunta l’Iva che va a sommarsi al costo dei singoli fondi comuni in cui la gestione investe», spiega Giuseppe Romano, consulente indipendente di Consultique. 
La commissione applicata annualmente dai fondi è un costo indiretto, spesso non conosciuto dal risparmiatore; analizzando i fondi indicati nel prospetto, attualmente presenti nella Gp, le spese correnti vanno da uno 0,45% a un 2,22% annuo. 
«La gestione patrimoniale in esame presenta inoltre alcune criticità – spiega Romano –: pur essendo descritta come prodotto adatto ad un profilo di rischio “basso”, osservando l’attuale patrimonio investito emerge una composizione piuttosto atipica. 
A fianco di strumenti a basso rischio, ossia che investono nel mercato obbligazionario e monetario, pari al 78% dell’intero patrimonio, emerge una percentuale di azionario del 21,76%, un livello non insignificante che non risulta adeguato per un risparmiatore avverso al rischio, a cui sembra indirizzato tale prodotto».

Si evidenzia inoltre come il 42,11% del patrimonio sia attualmente investito in uno specifico fondo monetario. 
Nell’attuale contesto di mercato, dove i tassi di interesse previsti dalla Banca Centrale Europea vengono mantenuti ai minimi storici, pari allo 0%, risulta probabilmente inefficiente investire una quota così elevata in questo comparto tramite prodotti di risparmio gestito. 

Il portafoglio investito potrebbe subire anche una flessione, considerando da una parte il rendimento nullo del sottostante e dall’altro l’applicazione dei suddetti costi. 
«Per quanto riguarda la solidità dell’istituto, osservando i dati dell’ultima semestrale disponibile della Bcc di Roma (giugno 2017) – spiegano da Consultique –, dal punto di vista reddituale emerge una situazione ancora molto debole, a causa delle pesanti svalutazioni attuate sui crediti deteriorati in bilancio». 
Osservando la qualità del credito verso la clientela presente nello stato patrimoniale, la banca evidenzia un grado di prudenza minore rispetto alla media sistemica italiana, in particolare per quanto riguarda il ratio tecnico chiamato “tasso di copertura dei crediti deteriorati”. 

Un riallineamento alla media di tale indicatore, richiederebbe alla Bcc ulteriori rettifiche (ovvero costi) sul bilancio bancario e questo avrebbe un riflesso negativo sul patrimonio della banca, indebolendone di conseguenza la solidità. 
Si sottolinea come la Bcc manterrebbe comunque i limiti patrimoniali previsti da normativa.
Per quanto riguarda i rendimenti ottenuti dallo strumento di gestione, la Gpf ha registrato una performance lorda nel 2017 pari all’1,81% (con una volatilità stimata dalla banca pari a 3,58 per cento).