Plus24 | Dove investe la polizza unit linked

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Plus24 | Dove investe la polizza unit linked

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Sono possessore di una polizza unit linked e sono un po’ preoccupato perché da inizio anno la quota è molto scesa. Non vorrei che investisse in asset russi. Come faccio a saperlo? Dove posso trovare le informazioni per capire dove investe? Quali sono gli obblighi informativi per la compagnia? Che cosa rischio?

Dante C.

Risponde Piermattia Menon, analista Ufficio Studi Consultique


Cominciamo con l’evidenziare il contesto di mercato di questo primo trimestre del 2022 che ha visto scendere le quotazioni sia del comparto azionario che del comparto obbligazionario, non solamente in relazione al conflitto in Ucraina e alle conseguenti sanzioni imposte alla Russia, ma anche per gli interventi delle banche centrali decisi per il contenimento dell’inflazione. Non abbiamo visto l’entità delle perdite che lamenta il lettore ma delle perdite contenute (fino al 5% a fine trimestre, 10% se rilevate a inizio marzo all’inizio del conflitto per i profili più rischiosi) sono abbastanza fisiologiche anche senza alcuna esposizione diretta ad asset russi.
Per quanto riguarda l’aspetto delle informazioni disponibili al cliente le regole e le prassi del risparmio assicurativo sono un po’ diverse da quelle dei fondi comuni tradizionali.
Innanzitutto, il lettore deve individuare nella proposta di polizza o nei rendiconti periodici che gli invia l’assicurazione o se disponibile, nell’area riservata on-line o ancora chiedendo all’agente che lo ha seguito nell’investimento, quali sono i fondi interni assicurativi scelti nella polizza unit-linked. Una volta individuati i fondi può verificare nella documentazione consegnata alla stipula (il fascicolo informativo, il Dip e il Kid) quali sono le caratteristiche dei fondi interni prescelti. Nel caso non trovasse più la documentazione, può ricercarla nel sito internet della compagnia e dovrebbe trovarla senza troppi problemi, oppure può richiederla al proprio agente.
Nella descrizione dei singoli fondi deve verificare se questi possono investire in titoli azionari o obbligazionari dei Paesi emergenti. Anche in caso affermativo, tuttavia, non è detto che ci siano titoli russi in quanto il mercato azionario e obbligazionario russo non ha un peso molto rilevante nemmeno tra i paesi emergenti ed è possibile che i gestori abbiano eliminato per tempo le esposizioni.
Dal sito internet della compagnia generalmente si riesce a trovare il regolamento dei singoli fondi ed anche una relazione annuale, che costituisce in pratica un prospetto di bilancio del fondo. Tuttavia, da quest’ultimo difficilmente si possono estrarre informazioni utili sui singoli titoli posseduti dal fondo. Concludiamo dicendo che, in generale, i fondi comuni tradizionali (cioè quelli comprati al di fuori delle polizze) hanno un livello di trasparenza maggiore. Per questi solitamente si possono trovare rendiconti mensili con indicazioni più dettagliate sui titoli posseduti (qualche fondo mostra tutto l’elenco dei titoli posseduti) e talvolta anche indicazioni periodiche del gestore sulla strategia implementata. Addirittura, nel caso degli Etf la trasparenza è totale poiché questi sono obbligati a pubblicare ogni giorno la composizione esatta del patrimonio con l’elenco di tutti i titoli posseduti. Per quanto riguarda, infine, i rischi a cui va incontro il sottoscrittore di una polizza Unit linked, solitamente si tratta del rischio di mercato poiché nella maggior parte dei casi la compagnia non offre alcuna protezione del capitale. Si rischiano quindi perdite fino al totale del capitale investito, ma è estremamente improbabile che siano così elevate. A meno di situazioni particolarmente patologiche, le esposizioni dirette alla Russia saranno molto basse o assenti, e le perdite dovrebbero ricondursi all’andamento negativo del mercato.

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